Il processo telematico è realtà. Infallibile, economico e veloce: tutti i vantaggi spiegati dall’avvocato Giuseppe Napolitano
Studi legali con archivi cartacei immensi, cancellieri che trascinano carrelli stracolmi di fascicoli, avvocati che cercano di interloquire con i giudici facendosi largo fra pile di atti giudiziari e fogli protocolli faticosamente redatti. Antichi ricordi! L’innovazione ha raggiunto le aule dei Palazzi di Giustizia: il processo telematico (Pct) è realtà. “Il Pct – spiega Giuseppe Napolitano, consigliere dell’Ordine degli avvocati di Napoli con delega all’Informatica – è volto a favorire il progressivo passaggio dal processo civile cartaceo a quello digitale: tutti gli atti, sia di parte che d’ufficio, sono redatti, sottoscritti e infine archiviati in formato digitale e sono trasmessi dalle parti del processo all’ufficio giudiziario e viceversa in via telematica”. Una rivoluzione copernicana l’ha definita l’avvocato Napolitano: “E’ un’opportunità in termini economici e di tempo: minor impiego di carta e meno file in cancelleria. La smart card, la chiavetta usb valida tre anni, costa appena 35 euro”.
E’ un metodo infallibile, difficile perdere un atto, impossibile commettere errori di trascrizione. “Dopo alcuni mesi di sperimentazione – continua il legale – e un periodo in cui si è utilizzato il doppio binario (gli atti erano trasmessi sia in formato digitale che cartaceo) si è assistito al progressivo passaggio verso la nuova modalità. Ora il Pct è operativo anche in Corte d’Appello. Non tutti i Tribunali, però, sono già attrezzati ed è quindi onere dell’avvocato accertare di volta in volta se il Palazzo di Giustizia a cui deve trasmettere gli atti sia aggiornato”.
Per l’avvio della nuova procedura il Ministero non ha previsto corsi di formazione, ma l’Ordine degli avvocati di Napoli ha effettuato in tre anni circa 190 lezioni e ancora oggi ogni martedì e giovedì dalle 10.30 alle 13.30 esperti forniscono presso l’aula Cafiero chiarimenti sul processo telematico.