Tra gennaio e luglio 2020 sono stati venduti 125mila monopattini in Italia, con un incremento del 140% nei primi sette mesi dell’anno rispetto al 2019. A dichiararlo è l’istituto tedesco di ricerche di mercato GFK. Secondo un’altra indagine di mercato, inoltre, sarebbero oltre 800mila le persone che ne vorrebbero uno, ma il prezzo, circa 320 euro, resta proibitivo per molti. Nelle grandi città il monopattino si può affittare per pochi minuti, ore o intere giornate e spostarsi in città così. Sono circa 400mila gli italiani che usano con frequenza.
Il monopattino elettrico è a tutti gli effetti un velocipede, ma se non superano i 25 km/h non è soggetto a obblighi assicurativi, targa, patente e casco. Vincoli nessuno, dunque, eppure gli incidenti si registrano: a Milano si contano 150 sinistri negli ultimi tre mesi. Velocipede o no, le regole stradali esistono anche per il monopattino; all’art. 182 del Codice della Strada si legge: può circolare solo in strade urbane o extraurbane se esiste una pista ciclabile e solo all’interno della stessa, non può superare i 50 km/h, non può trasportare passeggeri, solo il conducente che deve avere almeno 14 anni. Il monopattino deve inoltre avere un segnalatore acustico, un fanale anteriore e un catarifrangente posteriore. Essendo soggetto a normativa, il monopattino non è esente, come tutti gli altri velocipedi, da sanzioni:
25-99 euro se si trasporta un passeggero o si corre sul marciapiede;
fino a 6mila euro se il mezzo è truccato. In tal caso diventa un ciclomotore con obbligo di targa e casco e le multe sono davvero salate.
Il monopattino non ha, come abbiamo detto, nessun obbligo assicurativo, ma se si tratta di uno sharing, cioè di un velocipede a noleggio, come se ne trovano tanti nelle nostre città, in tal caso si impone alla società che eroga il servizio l’onere di una polizza. A disporlo è la legge n.8 del 28/02/2020. Le compagnie assicurative hanno fiutato l’occasione e stanno già promuovendo assicurazioni monopattini anche per privati. Il costo medio è di 250 euro, ma, ribadiamo, resta una polizza facoltativa. Conviene comunque pensarci? In effetti sì, perché per i danni a cose o persone causati da un monopattino ne risponde in prima persone chi era alla guida o il proprietario del mezzo.