Approvato in commissione Industria al Senato, il Ddl approda ora in aula e poi alla Camera. Se non verranno apportate modifiche le nuove disposizioni sull’Rc Auto diventeranno legge.
La Commissione Industria al Senato ha approvato questa estate il Ddl Concorrenza, il disegno di legge presentato dal Governo e comprensivo, fra le altre norme, di alcune disposizioni sull’Rc Auto. Superato il vaglio dell’aula, il Ddl tornerà alla Camera e, se approvato senza alcuna modifica, diventerà legge. A far discutere, però, è l’emendamento “Tariffa Italia” proposto dal deputato Leonardo Impegno (PD) all’art.7 del disegno di legge. L’onorevole ha ventilato – e la Camera ha votato a pieni voti – l’applicazione della tariffa più vantaggiosa d’Italia a tutti gli automobilisti virtuosi, vale a dire coloro che negli ultimi 5 anni hanno installato a bordo della propria auto la scatola nera e non hanno commesso incidenti per colpa. La modifica premia, di fatto, i cittadini onesti del Sud, costretti a pagare alti premi assicurativi a causa delle numerose truffe da sempre denunciate dalle compagnie. «La mia proposta – spiega l’onorevole – è volta proprio a evitare le frodi assicurative, prevedendo tariffe giuste per tutti e premiando i cittadini corretti».
L’emendamento, così come proposto da Impegno, non è, però, passato al Senato. Stralciando di fatto la proposta del deputato, i senatori hanno previsto che siano le imprese assicurative a definire il valore dello sconto applicabile ai cittadini onesti. Cosa accadrà ora? Il rischio è che il Ddl modificato al Senato, tornando alla Camera, venga ulteriormente ritoccato, ritardando così l’emanazione di una legge ormai necessaria. «Riproporrò con determinazione il mio emendamento – continua il deputato – perché questa disparità territoriale tra le tariffe assicurative del Nord e quelle del Sud è ingiustificata. Sulla Campania prevalgono i pregiudizi: è terra di frodi e strade dissestate, ma mi risulta che anche al Nord si registrino truffe anche meglio organizzate».
La materia del contendere è ostica; se da un lato l’onorevole Impegno contesta alle assicurazioni il costo elevato delle polizze al Sud, a suo dire immotivato, dall’altro i numeri parlano chiaro. Dalla relazione Ivass 2016 si evince che nel 2014 i sinistri denunciati in Italia sono stati 4.670, di questi: 1.061 si sono verificati al Nord, 811 al Centro Italia, 2.383 al Sud (1.678 solo in Campania) e 415 sulle isole. Nel 2015 i sinistri oggetto di querela sono stati in totale 6.172, di cui: 1.458 al Nord, 1.135 al Centro, 3.214 al Sud (2.275 in Campania) e 395 sulle isole. In aumento, in particolar modo, i sinistri verificatisi in fase liquidativa le cui condanne sono state 40 nel 2014 contro le 29 del 2013. Dai dati Ivass risulta, dunque, che è in aumento il numero delle denunce in tutta Italia, ma soprattutto al Sud.
Come sottolinea l’on. Impegno, l’Italia vanta le tariffe più alte d’Europa e a denunciarlo è anche l’Ivass che nell’annuale relazione (anno 2014) raffronta i premi italiani (305 euro) con quelli di Francia, Spagna e Germania (in media 170 euro), una differenza percentuale del 79%. «La nostra battaglia in Parlamento – aggiunge Impegno – ha portato a una riduzione dei premi assicurativi al Sud pari al 7%. Peccato che la modifica apportata dal Senato rappresenti un passo indietro perché, anziché indicare con determinazione il valore degli sconti, demanda all’Ivass il calcolo, vanificando ogni certezza in materia». Si annuncia, dunque, un inverno caldo per l’Rc Auto,ma passi in avanti sono stati compiuti in questi ultimi anni: la banca dati sinistri, la de materializzazione del’attestato di rischio, la digitalizzazione del certificato di assicurazione, la collaborazione con Procure e autorità giudiziarie hanno permesso di sferrare un duro colpo agli automobilisti furbetti.